BIM PER COLMARE IL GAP

1379950_248737231946729_1254602874_n Oggi pomeriggio siamo agguerriti più che mai, sfruttando il nostro hardware per lavorare in BIM, per calcolare dettagliatamente i costi delle opere edili ed il consumo energetico...seguiranno altri post sull'argomento.

“Il cambiamento più importante è che gli oggetti non saranno più isolati, ma dovranno essere in grado di relazionarsi in modo dinamico con i cambiamenti del mondo”, spiega Kowalski. “Si parla molto di Internet of Things, ma è una definizione parziale. Ci sono esempi di oggetti ingegnerizzati alla perfezione che però restano isolati nel  loro contesto, e non in grado di dialogare con la realtà circostante. A me piace parlare di “Community of Things”: una collezione di oggetti, cose, elementi, edifici, impianti… dove gli elementi sono in grado di dialogare e reagire dinamicamente rispetto al cambiamento”. Un’era della connessione in cui il designer è chiamato a cambiare il punto di vista: “I progettisti dovranno smettere di ‘dire’ al computer ciò che vogliono, sulla base dei dati che vogliono ottenere, e al contrario dire loro ‘ciò che vogliamo ottenere’”.

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Costruire una casa in calce e canapa: una scelta non affidata al caso

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Oggi stiamo studiando che materiale utilizzare per realizzare le murature di tamponamento.

Penso che sceglieremo dei mattoni in canapa e calce perchè sono traspiranti, perchè regolano l'umidità presente nell'edificio. offrendo così ambienti più salubri e risolvendo definitivamente i fastidiosi problemi di umidità e della comparsa di muffe.

Un altro vantaggio che abbiamo studiato dal programma di ciclo di vita dell'edificio dal 2016 al 2050, http://nicolapreti.wordpress.com/2014/08/14/programma-del-ciclo-di-vita-di-unabitazione-esistente/ è che un metro cubo di canapa miscelata alla calce sequestra dall'atmosfera 60 kg di CO2.

Inoltre al termine della sua vita utile, il biocomposto è totalmente riutilizzabile: una volta frantumato basta reimpastarlo con acqua e calce.

Buone costruzioni sane a tutti.

Per info:

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Risanamento da muffe e umidità: sistemi naturali

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Quando si sente parlare delle cause di formazione della muffa all'interno delle nostre abitazioni è sempre riconducibile alla scarsa ventilazione degli ambienti, al vapore acqueo generato nel bagno e nella cucina, e alle zone fredde causate dai ponti termici.

Immaginate quella povera casalinga che una volta arrivato il tecnico "illuminato" di turno che consiglia in ordine: di aerare i locali, di non mettere i mobili davanti alle pareti umide, di posare il cartongesso "miracoloso" e di installare un'impianto di aerazione, questa ci va in ansia con la schiuma alla bocca.

Dopo i tentativi di andare a comperare un "miracoloso prodotto" dal nome improbabile al centro commerciale contro la rimozione della muffa, riscontriamo che le "amiche" muffe rimangono prendendosi gioco di noi.

Ma allora quali possono essere le cause?

Le cause sono i materiali che stiamo usando per costruire le nostre case: cemento, cartongesso, isolanti in materiali plastici, resine chimiche, scarsa ventilazione, ecc.

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Spendiamo denaro per comperare una casa con orientamento nord-sud o con la caldaietta autonoma, ma non sappiamo di cosa sono fatti i muri dove dormiamo alla notte o dove i nostri bambini giocano.

Un tempo le nostre case erano costruite con tetti di paglia e piccole finestre senza vetri: era normale che ci fosse un continuo ricambio d'aria.

Oggi invece, soprattutto per risparmiare energia, molti edifici sono costruiti con particolare attenzione all'isolamento in modo che l'aria non possa nè entrare nè uscire.

La volontà di risparmiare energia è lodevole, ma eliminare completamente il flusso d'aria non è una scelta del tutto positiva: i muri non respirano, dal tetto non filtra nulla e i materiali usati per isolare le case rilasciano quasi sempre sostanze acide all'aria che respiriamo.

I flussi dell'aria, la composizione dei materiali edili, il pH dell'aria e delle pareti potrebbero dare un contributo positivo, invece di complicare e ostruire.

Se imitassimo il modo in cui i sistemi naturali riescono a risolvere questi problemi potremmo davvero fare progressi verso la sostenibilità.

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La maggior parte dei materiali impiegati di solito per costruire pareti e pavimenti aggrava l'effetto soffocante dell'isolamento, creando condizioni ideali per la proliferazione di muffe e funghi.

Pareti e pavimentazione dovrebbero quindi essere fatte di materiali contenenti carbonato di calcio.

Per esempio, per la composizione dell'intonaco interno all'abitazione si consiglia l'utilizzo di calce idraulica naturale oppure l'argilla perchè hanno delle buone caratterisiche di coibenza termica e di regolazione igrometrica. 

Dobbiamo iniziare a mettere insieme le diverse informazioni che abbiamo, passando dagli isolanti ai materiali sostenibili, alla qualità dell'aria, alla salute, al progetto di un edificio più salubre.

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Filmato dell'intervento di risanamento della muffa con prodotti naturali:

https://www.youtube.com/watch?v=WJXE6SQVK4Y

Progetto di ristrutturazione: arch. Nicola Preti

Realizzazione: impresa edile Edilfortuna

Per informazioni, consigli, scambi di idee, ecc: arch.nicolapreti(at)gmail.com

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Per riqualificare un edificio non sempre serve il "cappotto"

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Sono stato incaricato di riqualificare due condomini costruiti nel 2000.

Dopo quattordici anni hanno necessità di manutenzione. 

Quando si progetta non si pensa mai al ciclo di vita dell'edificio e alla sua manutenzione.

Come intervengo quando si crea una crepa?

Come faccio con gli impianti installati in facciata?

Se si vuole intervenire si devono rispettare due obiettivi:

-il costo che deve essere basso

-i materiali devono essere duraturi

Di solito si utilizza il cappotto in polistirolo, un sistema che costa poco e che in genere è duraturo.

Gli aspetti negativi sono che non è per nulla sostenibile perchè per produrlo serve molta energia e il riciclaggio una volta tolto è un mistero. 

E' in contrasto con tutti i protocolli energetici internazionali e noi continuiamo ad utilizzarlo.

Quando si esegue un intervento di questo tipo bisognerebbe programmare la manutenzione e il ciclo di vita dei materiali.

Un'alternativa potrebbe essere quella di utilizzare un rivestimento in legno che posato in modo adeguato si può togliere, fare la manutenzione e riposizionare.

Inoltre il materiale è sostenibile perchè riciclabile.

Qui sotto possibili riferimenti:

http://www.archello.com/en/project/la-closeraie-louviers#

http://www.edouardfrancois.com/en/all-projects/housing/details/article/145/la-closeraie/#.U4wXL5R_vyA

https://www.youtube.com/watch?v=NBXmAIp3fFA

http://www.parklex.com/it/home/home.asp

http://issuu.com/lignum

http://issuu.com/dingo/docs/brochure_facades_fr

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Come integrare le linee guida del Consiglio Nazionale degli Architetti per la riqualificazione delle scuole

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Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori si è espresso per la riqualificazione delle scuole:

"Il nostro appello al Governo, affinchè l'iniziativa di rigenerazione delle scuole possa essere pienamente realizzata senza ripetere l'esperienza negativa di Expo, è che il concorso d'architettura  diventi tout court lo strumento per scegliere i progetti - ed a questo proposito siamo pronti a fornire al Governo le nostre piattaforme digitali che rendono il concorso rapido ed economico - ; che i progetti sotto una certa soglia d'importo dei lavori siano riservati agli architetti under 35 e che, per scegliere i progettisti, si sperimentino selezioni sul merito e non sui fatturati o  su il numero di dipendenti".

Fonte: http://www.awn.it/AWN/Engine/RAServePG.php/P/271351AWN0300/M/31901AWN0306

Per integrare e ampliare le linee guida proposte dal CNA riporto la conversazione con Dianora Bardi: "Una scuola per formare i futuri cittadini digitali" 

http://www.vodblogsite.org/indice-blog/551-una-scuola-per-formare-i-futuri-cittadini-digitali-conversazione-con-dianora-bardi.html

dalla quale emerge che il cambiamento deve partire dalla didattica e dallo spazio dell'aula.

Riferimento normativo: D.M. 11/04/2013

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Torno a scuola per progettare le nuove scuole

Assieme al gruppo Intelligent School Design (https://www.facebook.com/vod.differences) sono tornato a scuola per imparare a progettare le nuove scuole per gli alunni di oggi. Grazie a Sergio Los e al sindaco di Marostica Marica Dalla Valle ho potuto visitare la scuola materna di Crosara di Marostica.

E' un modello di edificio che rispetta le regole della natura, del clima e del luogo, con la capacità di favorire una didattica collaborativa e attiva. Gli spazi principali sono composti da:

-agorà:scalinata,

-serra: spazio di gioco e attività libere

-tetto verde: spazio di aggregazione e di gioco all'aperto, oggi purtroppo eliminato per le norme (sicurezza, vigili del fuoco, ecc).

Il tema centrale affrontato non è tecnologico (per esempio che protocollo usare CasaClima, Leed, Itaca, ecc), ma è antropologico http://it.wikipedia.org/wiki/Antropologia.

La scuola solare materna è un giocattolo per imparare.

L'architettura è regionale infatti ha un approccio bioclimatico e si adegua al clima temperato continentale.

Se vogliamo parlare di funzione tecnica è incassata nel terreno ed è climatizzata dal sole.

Se noi costruiamo un edificio interrato a due metri e mezzo la temperatura della terra è costante a 15- 16 gradi centrigadi.

La forma deriva dal paesaggio e dall'inclinazione del terreno.

L'architettura è fatta semplicemente per "andare in un bel posto".

 

Per imparare dal progetto: http://synergiaprogetti.com/it/istituzioni-educative/item/49-scuola-materna-crosara-di-marostica.html

Foto: https://flic.kr/s/aHsjXBayyf

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Il crowdfunding che funziona può far costruire un ponte

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Il crowdfunding che funziona può far costruire un ponte

In Olanda è stata lanciata una campagna di crowdfunding per la costruzione di un ponte pedonale, chiedendo ai cittadini di contribuire per l’acquisto di tavole di legno per la sua costruzione.

In un periodo di difficoltà economica per le istituzioni i lavori pubblici gravano pesantemente sui bilanci locali e le amministrazioni spesso non sono in grado di trovare i fondi da investire in infrastrutture a basso impatto. A Rotterdam però hanno avuto l’idea di chiedere ai cittadini un piccolo sforzo per finanziare un’opera pubblica.

La città di Rotterdam in questo periodo, fino ad agosto ospita la quinta International Architecture Biennale Rotterdam (IABR) fino ad agosto, e la sua esposizione principale  è intitolata “Making City“, con un focus sulla nuovi modi intelligenti per rendere le città più vivibili. Lanciato recentemente dalla IABR e dallo studio di architetti ZUS, il progetto “I Make Rotterdam” si concentra sulla zona che si estende da Rotterdam Central District a Pompenburg e Hofbogen. L’area intorno alla Hofplein era il centro vivo della città, ma ora è dominata da grandi facciate dei grattacieli e dal traffico spiega il progetto. La sfida è quella di utilizzare mezzi non convenzionali per animare l’area rapidamente con la creazione di collegamenti pedonali e rafforzare i programmi esistenti.

Di conseguenza, un ponte pedonale in legno soprannominato il Luchtsingel si estenderà per 350 metri e necessita 17.000 tavole di legno per la sua costruzione. I cittadini sono invitati a aiutare a finanziare lo sforzo con donazioni di qualsiasi importo tra  25€ per una tavola e 1.250 euro per una sezione dell’intero ponte – a prescindere dalle dimensioni del loro acquisto, possono inscrivere le tavole finanziate con il proprio nome o qualsiasi altro testo a loro scelta. La cosa più interessante è che la lunghezza del ponte dipenderà dal numero di assi acquistate. Con oltre 1.000 partecipanti fino ad oggi, finora è stato costruito circa il 17% del ponte.

https://www.youtube.com/user/luchtsingel

https://www.facebook.com/LuchtsingelRotterdam

Abbiamo visto un sacco di iniziativa di crowdfunded nel corso degli anni, ma l’unicità di I Make Rotterdam è quella di essere un’iniziativa civica  per chiedere ai cittadini di investire i loro soldi nel quartiere in cui vivono. 

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Nuovo progetto di ampliamento a Sant'Anna d'Alfaedo (Vr)

Nuovo progetto di ampliamento a Sant'Anna d'Alfaedo (Vr) Questa mattina mi sono recato a Sant'Anna d'Alfaedo per un nuovo progetto di ampliamento di un'abitazione. Quello che mi piace di questo posto è che le abitazioni sono piccole, a misura d'uomo e vivono a stretto contatto con la natura. L'obiettivo è di realizzare un progetto con spazi minimi, intimi intrappolati e protetti da spessi setti di pietra. www.nicolapreti.com

Una progettazione locale in sincronia con il modello di sviluppo dell'Unione Europea

BKC_mappa Il modello di progettazione proposto dall'UE è metabolico ed esso si articola in:

-studio degli ecosistemi di cui si valuta: il clima, la morfologia, la qualità del suolo, la biodiversità (flora, fauna, paesaggio), l'acqua e di tutti questi fattori si valuta la produzione di beni e servizi

-studio del capitale fisico (edifici, infrastrutture, risorse finanziarie...)

La connettività è la variabile di progettazione che più si è evoluta negli ultimi anni grazie alla:

-capacità di trasmissione compresa tra 20 e 100 Mb in Italia (all'estero tra 100 e 200 Mb)

-capacità di connettività illimitata riguardo alle persone e oggetti.

Infatti oltre alla connessione people to people (P2P) parliamo di connessione fra macchine ed oggetti (M2M) e infine people to machine fra persone e macchine (P2M).

Questo scenario dilata il sistema relazionale della città.

Apre la via a nuove prospettive progettuali con il M2M, avviando un processo di sostituzione dei tradizionali servizi, pubblici e privati, con procedure immateriali (tramite app).

Genera una nuova infrastruttura "soft" destinata a produrre data base, soprattutto grazie all'iniziativa pubblica. E' questa la nuova industria di base che è destinata ad avere lo stesso ruolo che ha avuto ad esempio la siderurgia nell'epoca industriale.

Abbiamo mappato i punti Wi Fi gratuititi della città di Bassano del Grappa costruendo una mappa interattiva.

La connettività è l'infrastruttura che permette di dilatare i confini di Bassano verso il globale, tesa ad accogliere nuovi flussi culturali capaci di rinnovare il sistema produttivo ed allargare i confini in base all'intensità dei nuovi flussi di relazione.

Tratto da Bassano Urban Design: una progettazione locale  sincrona con il modello di sviluppo dell'Unione Europea, prof. Giuseppe Longhi presentato in occasione della conferenza "Illuminiamo il futuro", Bassano del Grappa, 29 aprile 2014.

http://www.vodblogsite.org/

http://www.vodblogsite.org/weblog.html

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Come riutilizzare una ferrovia dismessa? Facendo un mercato itinerante

Amílcar Ferreira e Marcelo Fernandes hanno proposto la conversione di linee ferroviarie abbandonate in un mercato itinerante.

Il progetto riporta in uso le reti di trasporto preesistenti che si trovano in uno stato di abbandono, dando loro una nuova funzionalità.

Una volta fondamentali per la distribuzione di beni e persone in tutta la città, i sistemi distributivi potrebbero offrire una connessione ai quartieri. Potremmo immaginare un mercato autosufficiente meno inquinante che distribuisca i prodotti in modo ecologicamente sostenibile. 

#parigi #buonepratiche #smartcities

tradotto da: http://www.designboom.com/architecture/disused-railroad-la-petit-ceinture-becomes-itenerant-market-01-31-2014/?utm_campaign=daily&utm_medium=e-mail&utm_source=subscribers

nicola preti