I CRITERI PER LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE DI UN CAPANNONE INDUSTRIALE

2015-04-12 16.49.44 I criteri per la progettazione di un capannone industriale

I criteri per la progettazione di un capannone industriale seguono da un lato i parametri definiti dagli strumenti urbanistici, dall'altro quelli di sicurezza, qualità architettonica e sostenibilità.

Parametri quantitativi – I parametri quantitativi dei capannoni e gli edifici industriali, come altezza, distanze, superfici, volumi ecc, vengono dettati dai piani regolatori o dai regolamenti edilizi comunali.

Sicurezza, salute, accessibilità – Una serie di disposizioni in merito alla sicurezza, all’accessibilità, all’inquinamento, alla prevenzione incendi e alle norme igieniche edili devono essere altresì rispettate.

Qualità architettonica e sostenibilità – La qualità architettonica degli edifici industriali, come ha insegnato Olivetti, è una caratteristica fondamentale. L’imprenditore originario di Ivrea ha progettato luoghi di lavoro ben integrati con il territorio, confortevoli e vivibili per i lavoratori, esemplari anche oggi.

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Nella progettazione sostenibile dei capannoni è sempre bene tenere in considerazione l’illuminamento e la qualità della luce, la temperatura e qualità dell’aria, il controllo della ventilazione naturale, la piacevolezza degli ambienti ed i livelli acustici, nonché l’importanza del progetto delle aree verdi, che oltre a favorire la produttività dei dipendenti, migliorano la qualità dell’aria e riducono le isole di calore.

Tra i sistemi tecnologici per ridurre le dispersioni energetiche del capannone abbiamo usato dei pannelli in cemento armato isolati all'interno e dei pannelli isolanti modulari in acciaio.

I motivi sono stati semplici: rendere il lavoro all’interno dei capannoni più confortevole e abbattere i ponti termici, riducendo le dispersioni termiche.

Per saperne di più chiedi una consulenza arch.nicolapreti(at)gmail.comoppure segui le mie idee http://nicolapreti.altervista.org/.

Progettazione costruita intorno all'utente

" una generale sensazione che l'architettura, in particolare quella residenziale, si [fosse] rivelata inadeguata e incapace di rispondere alle esigenze e ai desideri dei suoi utilizzatori [..] la progettazione residenziale è nelle mani sbagliate, cioè nella mani di un "professionista" esterno anzichè in quelle del residente" (Nicholas Negroponte, Soft Architecture Machines, 1967)

Ti è capitato di dover ristrutturare la tua casa, concordare un progetto ed il relativo costo con l’architetto, ma una volta iniziati i lavori hai visto i costi lievitare sempre di più a causa di “imprevisti” o modifiche dell’ultimo minuto? Oppure ti sei trovato a dover costruire la tua casa, di avere tantissime idee per la testa, non sapere da quale cominciare, vorresti realizzarle tutte, ma non hai idea di quanto possa costare e ti spaventa affrontare l’argomento?

Una soluzione semplice ed efficace la puoi trovare incaricando un progettista che utilizza il B.I.M. che è una metodologia che consente a tutti i soggetti interessati (progettisti, costruttori e proprietari) di avere accesso alle stesse informazioni nello stesso tempo e serve come risorsa di conoscenza condivisa fornendo una base affidabile per le decisioni durante il ciclo di vita dell’edificio dall’ideazione fino allo smaltimento.

In questo periodo stiamo progettando la ristrutturazione di una casa unifamiliare e abbiamo iniziato a utilizzare questo metodo di lavoro, assegnando ai componenti edilizi del modello tridimensionale, dei dati che ci consentono di quantificare il progetto in tempo reale dal punto di vista economico ed energetico (materiale, costo, fase di lavorazione, parametri energetici, Lca etc.). Ad esempio possiamo assegnare un costo unitario allo strato di isolamento termico in polistirene e se lo vogliamo cambiare con un altro materiale più sostenibile, basta cambiare lo strato costruttivo e le informazioni ad esso associate saranno aggiornate.

Perchè abbiamo voluto iniziare ad utilizzare il BIM?

Perchè possiamo avere sotto controllo il progetto offrendo un estrema precisione nella stesura del computo metrico estimativo perchè le quantità sono esattamente quelle disegnate nel modello tridimensionale.

Dunque che cos’è il B.I.M. e a cosa serve?

“E’ una metodologia per gestire la progettazione degli edifici e i dati di progetto in formato digitale durante tutto il ciclo di vita dell’edificio.” (Penttilä, 2006)

Ricapitolando quali sono i benefici per i clienti:

- Controllo dei costi: con il BIM si possono valutare diverse alternative confrontando diversi parametri quali funzionalità, ambiti e costi; ad esempio può essere utile per le decisioni sugli investimenti. Collegando i prezzi alle quantità può essere ottenuta la valutazione dei costi permettendo lo studio dell’evoluzione durante l’intero processo.

- Pianificazione della manutenzione degli edifici: simulando le prestazioni del ciclo di vita dell’edificio dal punto di vista strutturale, energetico, acustico e illuminotecnico.

- Progettare una casa “su misura” ed efficiente: aumenta il piacere di avere una casa personalizzata perchè il controllo del progetto permette di scoprire e risolvere problemi in fase di progettazione, anzichè durante la costruzione.

Perchè potrebbe aiutare nel settore edile?

Negli ultimi decenni il settore delle costruzioni è stato protagonista di una rivoluzione digitale che ha coinvolto l’intero processo edilizio. Non si è trattato soltanto di un’innovazione tecnologica legata alla produzione e alla visualizzazione del progetto attraverso il passaggio dal 2D al 3D, ma anche di un cambio di metodologia operativa. Da una parte si è arrivati a considerare l’edificio non più come qualcosa di statico, ma piuttosto come il principale protagonista di un processo da seguire lungo tutta la sua evoluzione. Dall’altra lo sviluppo crescente di sistemi BIM ha reso possibile l’integrazione nell’attività di progettazione, costruzione e gestione di informazioni di diversa natura. I dati si basano infatti sulla generazione di un modello 3D dell’edificio attraverso il quale vengono gestite tutte le informazioni che lo riguardano durante l’intero ciclo di vita considerando il flusso di materiale e i tempi di esecuzione delle lavorazioni con la valutazione economica. Tutto questo al fine di aumentare la produttività e l’efficienza, di ridurre i costi nelle fasi di progettazione e costruzione al fine di agevolare la gestione, la manutenzione e il monitoraggio dopo la costruzione.

Applicazioni

Al recente Autodesk University 2014 è emersa la spinta verso un ripensamento sostanziale del lavoro del progettista, chiamato a ridefinire il proprio modo di percepire la professione: più creativa e soprattutto più connessa con gli altri professionisti in campo, per non dire collaborativa.

“Il cambiamento più importante è che gli oggetti non saranno più isolati, ma dovranno essere in grado di relazionarsi in modo dinamico con i cambiamenti del mondo”, spiega Kowalski visionario della Autodesk. “Si parla molto di Internet of Things, ma è una definizione parziale, a me piace parlare di “Community of Things”: una collezione di oggetti, cose, elementi, edifici, impianti…dove gli elementi sono in grado di dialogare e reagire dinamicamente rispetto al cambiamento”. Un’era della connessione in cui il designer è chiamato a cambiare il punto di vista: “I progettisti dovranno smettere di ‘dire’ al computer ciò che vogliono, sulla base dei dati che vogliono ottenere, e al contrario dire loro ‘ciò che vogliono ottenere’”. Insomma con il BIM si può creare la propria casa secondo i propri gusti e le proprie necessità e apportare modifiche in tempo reale senza dover riprogettare da capo o stravolgere tutto il modello.

Se non sai quanto costerà la tua casa in fase di progettazione oppure se sei un’impresa edile e non sai stimare il costo dell'edificio sulla base del progetto per decidere un investimento immobiliare e la sua sostenibilità, saremo in grado di accompagnarvi in ogni fase progettuale e ricordate che sono i progettisti a fare la differenza.

Crediti: Guida essenziale al BIM, T. Dalla Mora, F.Peron, F. Cappelletti, P. Romagnoni, P. Ruggeri; Architettura Opensource, Carlo Ratti (2014)

L'inquinamento non è un problema tecnico

tumblr_nd9w9s4SOZ1qees8xo1_1280 "L'inquinamento non è un problema tecnico. La colpa non sta nella scienza e nella tecnologia in quanto tale, ma nel senso dei valori del mondo contemporaneo che ignora i diritti degli altri ed è ignaro della prospettiva più a lungo termine".

Il messaggio integrale di Indira Gandhi alla Conferenza di Stoccolma del 1972 sullo sviluppo umano:

http://lasulawsenvironmental.blogspot.it/2012/07/indira-gandhis-speech-at-stockholm.html

Ringrazio dell'assist il Prof. Longhi che condivido con tutti gli interessati al tema della sostenibilità e di come l'illimitatezza del sapere può contrastare il limite delle risorse.

Per altri aggiornamenti:

www.nicolapreti.com

Un'Agenda per il XXI secolo

Agenda 21: un'agenda per il XXI secolo. Si tratta di un vero e proprio "programma di azione" varata dal Summit della Terra (Rio). E' il documento da cui emergono più chiaramente la trasversalità della dimensione ambientale e la consapevolezza politica del principio di interdipendenza globale e che per prima ne traccia le conseguenze operative.

E' utile infatti perchè:" Ogni autorità locale deve aprire un dialogo con i propri cittadini, con le associazioni e con le imprese private e adottare una Local Agenda 21..."

http://www.minambiente.it/pagina/documenti-agenda-21

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Risanamento da muffe e umidità: sistemi naturali

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Quando si sente parlare delle cause di formazione della muffa all'interno delle nostre abitazioni è sempre riconducibile alla scarsa ventilazione degli ambienti, al vapore acqueo generato nel bagno e nella cucina, e alle zone fredde causate dai ponti termici.

Immaginate quella povera casalinga che una volta arrivato il tecnico "illuminato" di turno che consiglia in ordine: di aerare i locali, di non mettere i mobili davanti alle pareti umide, di posare il cartongesso "miracoloso" e di installare un'impianto di aerazione, questa ci va in ansia con la schiuma alla bocca.

Dopo i tentativi di andare a comperare un "miracoloso prodotto" dal nome improbabile al centro commerciale contro la rimozione della muffa, riscontriamo che le "amiche" muffe rimangono prendendosi gioco di noi.

Ma allora quali possono essere le cause?

Le cause sono i materiali che stiamo usando per costruire le nostre case: cemento, cartongesso, isolanti in materiali plastici, resine chimiche, scarsa ventilazione, ecc.

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Spendiamo denaro per comperare una casa con orientamento nord-sud o con la caldaietta autonoma, ma non sappiamo di cosa sono fatti i muri dove dormiamo alla notte o dove i nostri bambini giocano.

Un tempo le nostre case erano costruite con tetti di paglia e piccole finestre senza vetri: era normale che ci fosse un continuo ricambio d'aria.

Oggi invece, soprattutto per risparmiare energia, molti edifici sono costruiti con particolare attenzione all'isolamento in modo che l'aria non possa nè entrare nè uscire.

La volontà di risparmiare energia è lodevole, ma eliminare completamente il flusso d'aria non è una scelta del tutto positiva: i muri non respirano, dal tetto non filtra nulla e i materiali usati per isolare le case rilasciano quasi sempre sostanze acide all'aria che respiriamo.

I flussi dell'aria, la composizione dei materiali edili, il pH dell'aria e delle pareti potrebbero dare un contributo positivo, invece di complicare e ostruire.

Se imitassimo il modo in cui i sistemi naturali riescono a risolvere questi problemi potremmo davvero fare progressi verso la sostenibilità.

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La maggior parte dei materiali impiegati di solito per costruire pareti e pavimenti aggrava l'effetto soffocante dell'isolamento, creando condizioni ideali per la proliferazione di muffe e funghi.

Pareti e pavimentazione dovrebbero quindi essere fatte di materiali contenenti carbonato di calcio.

Per esempio, per la composizione dell'intonaco interno all'abitazione si consiglia l'utilizzo di calce idraulica naturale oppure l'argilla perchè hanno delle buone caratterisiche di coibenza termica e di regolazione igrometrica. 

Dobbiamo iniziare a mettere insieme le diverse informazioni che abbiamo, passando dagli isolanti ai materiali sostenibili, alla qualità dell'aria, alla salute, al progetto di un edificio più salubre.

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Filmato dell'intervento di risanamento della muffa con prodotti naturali:

https://www.youtube.com/watch?v=WJXE6SQVK4Y

Progetto di ristrutturazione: arch. Nicola Preti

Realizzazione: impresa edile Edilfortuna

Per informazioni, consigli, scambi di idee, ecc: arch.nicolapreti(at)gmail.com

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Per riqualificare un edificio non sempre serve il "cappotto"

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Sono stato incaricato di riqualificare due condomini costruiti nel 2000.

Dopo quattordici anni hanno necessità di manutenzione. 

Quando si progetta non si pensa mai al ciclo di vita dell'edificio e alla sua manutenzione.

Come intervengo quando si crea una crepa?

Come faccio con gli impianti installati in facciata?

Se si vuole intervenire si devono rispettare due obiettivi:

-il costo che deve essere basso

-i materiali devono essere duraturi

Di solito si utilizza il cappotto in polistirolo, un sistema che costa poco e che in genere è duraturo.

Gli aspetti negativi sono che non è per nulla sostenibile perchè per produrlo serve molta energia e il riciclaggio una volta tolto è un mistero. 

E' in contrasto con tutti i protocolli energetici internazionali e noi continuiamo ad utilizzarlo.

Quando si esegue un intervento di questo tipo bisognerebbe programmare la manutenzione e il ciclo di vita dei materiali.

Un'alternativa potrebbe essere quella di utilizzare un rivestimento in legno che posato in modo adeguato si può togliere, fare la manutenzione e riposizionare.

Inoltre il materiale è sostenibile perchè riciclabile.

Qui sotto possibili riferimenti:

http://www.archello.com/en/project/la-closeraie-louviers#

http://www.edouardfrancois.com/en/all-projects/housing/details/article/145/la-closeraie/#.U4wXL5R_vyA

https://www.youtube.com/watch?v=NBXmAIp3fFA

http://www.parklex.com/it/home/home.asp

http://issuu.com/lignum

http://issuu.com/dingo/docs/brochure_facades_fr

www.nicolapreti.com