REPORT BIM SUMMIT 2015, ESPERIENZE ITALIANE, INTERNAZIONALI E PROSPETTIVE FUTURE

6a017c3334c51a970b01a3fcafd0ae970b-800wiL’obiettivo del BIM SUMMIT 2015 è stato quello di condividere le esperienze di utilizzo del BIM (Building information modeling) in Italia. Sono stati mostrati casi in cui studi di architettura, ingegneria, imprese di costruzioni e produttori di semilavorati edilizi hanno sperimentato l’uso del BIM per risolvere commesse particolarmente complesse, caratterizzate da tempi ristretti, contenimento dei costi, alto numero di soggetti coinvolti, ecc. Torno entusiasta dal convegno, che conferma la mia idea di dover passare entro breve tempo all’utilizzo di metodi evoluti nell’organizzazione della progettazione. La questione interessante è come uno studio di piccola dimensione (come la maggior parte degli studi di progettazione in Italia) possa approcciarsi a strumenti di controllo del progetto basati sui dati.

Riassumerò i contenuti esposti durante la giornata per focalizzare i concetti più importanti.

 

Cos’è il BIM ? E’ la digitalizzazione del processo costruttivo, che comprende tutte le fasi dei progetti, dalla commessa iniziale alla gestione dell’opera finita. Può essere utilizzato anche per gli interventi sull’esistente, per la conservazione del patrimonio culturale, e per progettare l’intero ciclo di vita dell’edificio dalla fase di ideazione alla sua dismissione.

Perchè il BIM è così importante? Il motivo è semplice, perché che garantisce efficienza, certezza di tempi e costi, riduzione degli errori.

Come potrebbe innovare il mondo delle costruzioni? Il BIM è un metodo organizzativo prima di tutto, che dà il meglio di sè quando si basa su una piattaforma interoperabile unica che coinvolge l’intera filiera produttiva, dalla progettazione, alla fornitura di materiali, all’impiantistica, alla direzione dei lavori, alla costruzione e alla gestione. Gli effetti innovativi sul mondo delle costruzioni sono quindi molto consistenti. Prima di tutto è richiesta un’alta formazione del personale, ogni addetto dovrebbe avere una competenza specifica. In secondo luogo vi è la necessità di far comunicare imprese e professionisti tramite un unico gestore.

Come potrebbe essere impiegato il BIM nella progettazione? Un dato molto importante che pochi considerano sono i veri costi di un’opera. La società inglese “Royal Academy of Engeneering”, ha calcolato i costi medi di un edificio per uffici in 30 anni, ricavando un rapporto di 1:5:200 rispettivamente tra i costi di costruzione, costi di manutenzione e i costi di esercizio.

In uno studio più recente si è aggiunta la progettazione, entrando a far parte del rapporto con una incidenza dello 0,1. Questo significa che per un euro speso per costruire, se ne spendono in 30 anni 200 per l’esercizio, 5 per la manutenzione e 10 centesimi per la progettazione. E’ evidente che il dato macroscopico dei costi vada a impattare sull’esercizio e la manutenzione e insiste però soprattutto per responsabilità, alla progettazione e alla realizzazione.

Avere quindi una progettazione che tenga conto di tutto il ciclo di vita di un opera è di fondamentale importanza.

Quali sarebbero i vantaggi del BIM per le imprese? Per le imprese l’innovazione sarebbe quella di organizzare il processo con la possibilità di gestire il cantiere attraverso un modello virtuale. Infatti è possibile valutare in tempo reale l’impatto delle soluzioni progettuali in termini prestazionali, il contenimento dei costi, la possibilità di controllare la posa in opera degli elementi edilizi, l’archiviazione della documentazione tecnica e le certificazioni di ciascun componente per la futura manutenzione e gestione dell’edificio.

Quali sono le prospettive per il futuro? Considerando che dal 2016 il BIM sarà obbligatorio per i progetti cofinanziati UE, come da approvazione, da parte del Parlamento europeo della European Union Public Procurement Directive (Euppd), si verificherà una rivoluzione dei modelli organizzativi e di lavoro nel settore delle costruzioni.

Come ci avviciniamo al BIM?

Chiudo con l’esperienze del mio studio di progettazione, che da circa sei mesi si è approcciato all’utilizzo del BIM.

Prima di pensare alla scelta del software, quello che stiamo cercando di cambiare è pensare la progettazione in modo che possa fungere da regia per poter coordinare tutte le altre figure coinvolte (imprese, committenti, ecc.), in modo da poter considerare l’intero ciclo di vita degli edifici come obiettivo principale.

Per avvicinarci al BIM abbiamo iniziato con un piccolo progetto di ristrutturazione di un edificio residenziale e già in fase preliminare abbiamo inserito con uno strumento automatico i parametri relativi al costo, ai materiali, alle prestazioni energetiche. Questo ci permette di avere in tempo reale informazioni sui costi iniziali in base alle varianti di progetto.

I passi successivi saranno quelli di testare l’utilizzo del BIM assieme all’impresa esecutrice e ulteriormente di attivare la progettazione della manutenzione.

Questo ci permetterà di offrire la nostra consulenza a imprese che vorranno partecipare ad appalti con tempi e costi certi, oppure a studi di ingegneria e architettura che hanno bisogno di “modellare” il progetto, di analizzare e gestire tempi e costi del cantiere, di pianificare la vita e la manutenzione del manufatto.

 

Normative di riferimento:

- Direttiva 2014/24/UE

- Regolamento dei prodotti da Costruzione (UE) CPR 305/2011

- ISO 16739:2013, Industry Foundation Classes (IFC) for data sharing in the construction and facility management industries

 

Fonte foto: http://inthefold.autodesk.com/in_the_fold/2014/01/european-parliament-directive-to-spur-bim-adoption-in-28-eu-countries.html

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Venite a scuola qui, in fabbrica.

arte + asilo + centro salute + ristorante=MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia)

l’innovazione dell’architettura

#architettura 2.0
Che cos’è?

E’ un nuovo complesso di 25000 mq che ha fisicamente preso il posto di una vecchia area dismessa dell’Enel e avrà il compito di diventare “un sistema aperto al territorio, in grado di assolvere un ruolo sociale nello sviluppo della comunità di cui fa parte.

Verrebbe immediatamente da pensare ad Adriano Olivetti, alla sua idea di collegare la fabbrica alla città, ma in questo caso l’idea è diversa, vogliono che la comunità sia a entrare nella fabbrica. 

All’interno del fabbricato saranno ospitate tante piccole realtà che più che fare spettacolo a tutti i costi, vogliono “mettersi al servizio della comunità”.

A questo servono gli spazi per le mostre, l’auditorium, l’accademia per l’innovazione e l’imprenditorialità, il nido per l’infanzia, il wellness centre, il ristorante aziendale e la caffetteria…”una vera e propria officina dell’eccellenza italiana” dove si racconta la storia del fare.

I materiali esterni utilizzati sono il vetro e alluminio, dai toni neutri.

L’accademia destinata ai giovani punta sulle nuove tecnologie (prima di tutto il digitale) “ma vuole anche favorire una rinascita delle scuole tecniche dove si insegnava il mestiere, di quel lavoro specializzato che oggi rappresenta una nuova possibilità per i giovani”.

Nel mirino del Mast c’è la generazione Z, quella dei nativi digitali a cui si rivolgono gran parte dei dispositivi e dei sistemi interattivi dello spazio espositivo.

fonte: corriere della sera, la lettura #97

www.nicolapreti.com

www.viabrenneroarchitettura.it